Tutto o quasi dipende dai social network. La comunicazione, l’informazione, la reputazione delle aziende.
L’impatto dei nuovi strumenti - Facebook, Twitter, Instagram e Tiktok - è ormai innegabile. E’ principalmente sulla rete, sui social che si leggono le notizie, che si raccolgono informazioni e si esprimono le proprie opinioni. Sono luoghi aperti al pubblico, per la Cassazione. Circostanze, queste, che non possono essere ignorate dalle imprese, dato che la loro reputazione dipende dall’opinione che ne hanno i loro clienti e i clienti possono esprimerla in qualsiasi momento e ovunque. L’altro dato da considerare è la diffusione immediata: quel che viene pubblicato è da un certo punto in poi incontrollabile. Questi i motivi per cui ci si dota - non solo le Pubbliche Amministrazioni e le grandi aziende - di una social media policy.
Una social media policy rappresenta per un’impresa più di un insieme di regole volte ad integrare un regolamento aziendale o di un allegato ad un contratto di fornitura, è un manuale per l’orientamento nella gestione di tutti gli aspetti della presenza di un’impresa sulle piattaforme di comunicazione digitale e una forma di tutela per gli stessi dipendenti, che cominciano ad avere consapevolezza del fatto che non tutto quello che si scrive sui social network è destinato a restare senza conseguenze. Un post scriteriato di un dipendente potrebbe costargli un licenziamento.
Una Social media Policy è la risposta a una serie di domande che quindici anni fa neppure esistevano: Come sensibilizzare i collaboratori a un corretto utilizzo dei propri strumenti social? Come proteggere la brand reputation contro la comunicazione online sconsiderata? Come costruire una brand reputation solida?
Nati quindici anni fa e presentati come “giocattoli di internet”, i social hanno ormai finito per assorbire molta parte della vita privata e professionale. L’evoluzione successiva dei Social Network sarà diventare uno strumento di lavoro e il primo indicatore della web reputation d’impresa. Anche per questo si inizia a parlare di Social Media Policy come parte-appendice dei regolamenti aziendali, anche attraverso una formazione dei dipendenti sui rischi di uno scorretto utilizzo dei social e i vantaggi di una comunicazione adeguata.