Facciamo il punto sulla parità di genere

di Ester Viola, Partner senior presso Mascheroni & Associati

Formazione
07 feb 2023
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Tempo di lettura: 3 min
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A che punto siamo?

La pandemia, lo smart working, il carovita e il crescere delle sensibilità e di un'etica forte nei paesi occidentali, stanno ponendo le aziende al centro di una rivoluzione in termini di responsabilità sociale verso i propri dipendenti e verso la propria clientela.

Oggi, dunque, le aziende hanno il compito di contemperare, da una parte, le esigenze di previdenza e tutela del benessere psico-fisico di un personale sempre più alla ricerca di condizioni di lavoro etiche e permissive; dall’altra, di tutelare il proprio core-business nonché la propria brand reputation, che i dipendenti possono mettere in serio e poco rimediabile pericolo. 

 

Parità di genere

Prendendo in considerazione il concetto classico binario di genere, occorre rilevare che le differenze di genere possono costituire un'importante risorsa in azienda e come tali vanno riconosciute e valorizzate per lo sviluppo delle imprese.

Tuttavia, ad oggi, il numero di donne che accedono a posizioni di vertice è basso e sebbene la situazione in Italia sia, negli ultimi anni, profondamente cambiata, il nostro Paese si colloca agli ultimi posti in tema di parità di genere.

Anche per tali motivi il focus della Missione n.5 del PNRR italiano ha come tematica l’inclusione e la coesione: al suo interno, sono previste misure a sostegno dell’imprenditorialità femminile e azioni volte alla riduzione del gap di genere. Sulla stessa linea a novembre 2021, la legge n.162 ha aggiornato il Codice delle Pari Opportunità ed estende l’obbligo di redazione di un rapporto sulla situazione di impiego maschile e femminile per tutte le aziende, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti.

 

Big quitting e Quiet Quitting - BurnOut. Cosa sta succedendo al mondo del lavoro? Inclusion intesa anche come tutela dell’ambiente di lavoro.

 

L’organizzazione aziendale è sempre più di fronte a sfide che non solo sono tecnologiche o economiche, ma anche di gestione delle risorse umane e di ciò che tali risorse si trovano ad affrontare in un ambiente sempre più competitivo, stressante e rivolto unicamente alla produttività.

 

Tutto ciò ha dato origine a forti sensazioni di stress, al fenomeno delle grandi e silenziose dimissioni di dipendenti sempre più oberati e oltremodo stressati, fino ad arrivare al completo esaurimento.

 

Ciò ha reso le aziende più vulnerabili in quanto i dipendenti, a differenza di un tempo, hanno meno problemi a lasciare un posto di lavoro e a trovare nuove occupazioni, creando altresì danni all’azienda che ha bruciato una propria preziosa risorsa, magari formata per lungo tempo.

In definitiva, a fronte di una forza lavoro sempre più eterogenea, è importante comprendere come accogliere la diversità e gestirla in modo positivo, sia da un punto di vista di organizzazione dei compiti, sia da un punto di vista relazionale.

L’azienda moderna deve sapere gestire lavoratori di diversa età, orientamento sessuale, con disabilità e con disagio psichico all’interno dei luoghi di lavoro, impiegando di come accogliere ciascun lavoratore nelle proprie caratteristiche e impiegarlo al meglio per costruire un’organizzazione inclusiva e, al tempo stesso, efficace.

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